È stato il peggior pernottamento di sempre. Arrivati in tarda serata, la receptionist si è mostrata sin da subito scontrosa, rispondendo quasi seccata alle domande, del tutto lecite, che le ponevo. Dopo un piccolo disguido relativo alla prenotazione delle camere, con non poca saccenza mi invita caldamente a raggiungerla dietro il bancone affinché potesse mostrarmi lo storico delle prenotazioni. Scusandomi prontamente, salgo in camera che scopro essere una bettola: sporca e maleodorante. Tuttavia, quest’ultima mostrava una nota positiva, probabilmente l’unica: l’affaccio alla strada. Decido, quindi, di lasciar perdere ulteriori questioni per evitare di rovinarmi la vacanza nella capitale estone. La stessa sera, prima di uscire e per ricominciare con il piede giusto, chiedo alla stessa receptionist informazioni riguardanti la colazione (inclusa nel prezzo). Lei, stizzita e rabbiosa, indica con un dito il tabellone contenente gli orari previsti per la colazione. Non contento, quindi, insisto e chiedo dove venisse servita. Con poco garbo e incollerita, risponde con un secco “again?” Allorché, decido di rispondere a tono, ricevendo tutt’altro che una risposta esaustiva: una fredda indifferenza motivata da un “devo rispondere al telefono, Mr”. La mattina dopo, scopro che forse il problema non era la receptionist ma la selezione di gran parte dello staff. Giunti nel fatidico bar dell’hotel, mi accingo a prendere tutto ciò che il buffet offriva, dolce e salato, da buon italiano. Niente da dire, tutto discreto. Mentre mangiavo, il lavapiatti - dalla finestrella che dava al bar - e la cameriera non mi hanno tolto gli occhi di dosso. Non mi spiegavo il perché. A questo punto, la signora si dilegua per poi tornare con la receptionist (diversa da quella della sera precedente). Indispettita, indica il nostro tavolo, al cui centro, oltre le cose che stavamo degustando in quel momento, vi erano quattro muffin che avremmo mangiato da lì a poco. La receptioist, alla visione di cotanta illegalità, si permette di disturbarci dicendoci che non era assolutamente permesso portare cibo al di fuori del bar, incosciente del fatto che quei dolcetti sarebbero stati poco dopo consumati e che dietro quel gesto non c’era nessuna malizia se non sei amici abbastanza affamati. Il resto è storia. Sconsiglio fortemente.
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